Scritto il 14/04/2019 - Ultimo aggiornamento: 16/04/2019
Una delle principali caratteristiche che differenzia il Voto Oggettivo da quelli tradizionali redazionali è relativa alla responsabilità individuale. Cosa si intende con questo termine? Il Voto Oggettivo basa il proprio funzionamento sulle performance individuali, non su quelle di squadra. Ciò è fondamentale per allontanare l’approccio soggettivo utilizzato dai giornalisti, tendenzialmente inclini a lasciarsi influenzare dall’andamento emotivo di una specifica partita, esaltando o punendo le singole prestazioni sulla base del risultato finale.
Per il voto redazionale, la prestazione individuale di un difensore nell’ambito di una partita vinta 3-0 sarà quasi sicuramente almeno sufficiente. Al contrario, la prova offerta da un attaccante che perde sarà quasi sicuramente punita con un’insufficienza.
Per l’approccio oggettivo una squadra può vincere anche 3-0 ed avere qualche insufficienza (succede in media il 15% delle volte con i Voti Oggettivi, il 4% con i voti redazionali). E ancora, una squadra può perdere anche 3-0 ed avere qualche sufficienza (succede di avere un voto superiore al 6.25 nel 16% dei casi con i Voti Oggettivi, nel 3% con i voti redazionali)
È possibile partecipare al gruppo di discussione sui Voti Oggettivi attivo su Facebook, per aprire conversazioni specifiche sui singoli calciatori e parlare delle differenze rispetto ai voti redazionali offerti da testate come la Gazzetta dello Sport e il Corriere dello Sport.
Per questa 32° giornata di Serie A, sono stati cinque i principali casi che hanno fatto discutere, con ben due esponenti delle squadre romane, impegnate contro Udinese e Milan. In particolare, sono state le prove offerte da Cristante, Luis Alberto, Cuadrado, Chiriches e Dijks a palesare una differenza di rilievo tra Voti Oggettivi e Voti Redazionali. Con l’ausilio dei video, andiamo ad approfondire le singole performance.
Luis Alberto (Milan-Lazio 1-0)
La Lazio non brilla in quel di Milano e fallisce l’affondo decisivo per la qualificazione in Champions League. In particolare, è la prestazione di Luis Alberto a meritare un approfondimento, visto che la sua valutazione è stata giudicata in maniera contrastante. Per il voto oggettivo, la performance ha meritato la quasi sufficienza (5.97), mentre per il voto redazionale Gazzetta, lo spagnolo è rimandato senza appello (voto 5).
Luis Alberto è stato in campo per tutti i 90 minuti, poiché reputato da Inzaghi un uomo determinante in fase di rifinitura. I frequenti movimenti a spostarsi sulla corsia mancina hanno avuto come conseguenza quella di allargare di frequente le maglie della mediana rossonera, costringendo Suso a frequenti rientri in zona difensiva.
Da migliorare senz’altro la precisione nei passaggi (83.3%), ma più che buona quella nei cross (3 su 4 con successo). Seppur la prestazione dello spagnolo non brilli in fase difensiva (solo un contrasto vinto su 5), è in quella offensiva che riesce a mettere in evidenza tutte le sue doti, servendo ben quattro passaggi chiave capaci di generare azioni pericolose per i biancocelesti. Inoltre, Luis Alberto si è messo in mostra anche per alcuni fraseggi interessanti con Immobile e un tiro pericoloso da fuori area. Se i compagni non segnano la colpa non è sua !
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